Psicoterapia Dinamico-Esperienziale Intensiva

 

 

La Psicoterapia Dinamico-Esperienziale Intensiva (PD-EI) è una forma di cura più intensa e più breve della tradizionale psicoterapia psicodinamica e psicoanalitica, delle quali rappresenta un’evoluzione. Si fonda sulla creazione di una relazione interpersonale autentica e su tecniche in grado di aiutare l’individuo a entrare in contatto con tutte le sue emozioni. L’esperienza emozionale é considerata un’espressione profonda e significativa del Sé, quindi come lo strumento principale per attivare al massimo il potenziale riparativo e le risorse integrative dell’individuo, che arriva per questa via alla comprensione delle cause della propria sofferenza e dei meccanismi patologici che la perpetuano.

L’obiettivo ultimo della PD-EI è di conseguire in un tempo ragionevolmente breve un livello adeguato di integrazione, felicità personale e buon adattamento al contesto interpersonale, sociale e culturale della persona.

La PD-EI é esperienziale e psicodinamica, o dinamica. É esperienziale poiché facilita l’esperienza fisica (corporea) e mentale (rappresentazioni, pensieri e fantasie collegati) di sentimenti, affetti, emozioni, impulsi e desideri. É psicodinamica poiché si basa sulla teoria del conflitto e del transfert per comprendere il senso dei meccanismi mentali responsabili della umana sofferenza - così come della umana felicità.

La PD-EI è una delle terapie dinamico-esperienziali (EDT) e trae quindi origine dalla linea di pensiero e di ricerca iniziata storicamente da Franz Alexander (1946) che per primo perseguì esplicitamente l’obiettivo di rendere la psicoterapia analitica “più breve e più efficace”. Prima di Alexander, alcuni contributi teorici di Sandor Ferenczi, Otto Rank e Wilhelm Reich si sono rivelati particolarmente importanti per lo sviluppo della PD-EI. Più recentemente e in modo specifico, David Malan e Habib Davanloo sono i rappresentanti più illustri delle terapie dinamico-esperienziali.

La PD-EI pone in primo piano gli aspetti più personali dello scambio tra paziente e terapeuta, facendone il fondamento del lavoro clinico dal quale l'intervento tecnico, qualunque esso sia, può dare il suo contributo per favorire il cambiamento terapeutico. L’attenzione e la cura prestate alla relazione personale, rafforzano l'alleanza di lavoro e rendono più incisivi gli interventi tecnici. Nel corso degli anni quest’aspetto della PD-EI si è rivelato fecondo per molti studenti e terapeuti PD-EI, che hanno potuto scoprire che la loro personalità ed il loro carattere, quando sono in un rapporto armonioso con le tecniche utilizzate, costituiscono lo strumento terapeutico più efficace.